Broussonetia papyrifera
Originario dell’Asia orientale, coltivato e naturalizzato in ambienti agricoli, ai margini di strade fino a 600 metri d’altitudine, è albero rustico e poco esigente sia per i terreni che per il clima. Tollera bene le condizioni di siccità e i terreni calcarei. Si adatta anche ad esposizioni parzialmente soleggiate. Albero con fogliame deciduo di color verde-grigio con riflessi brunastri in primavera. I rametti sono ruvidi e tomentosi in gioventù. Ha chioma larga, espansa e densa. Il tronco può essere diritto o tortuoso, ramificato nella parte medio alta o fin dalla base. Raggiunge i 10-15 metri di altezza.

la corteccia del Gelso da Carta
La corteccia è bruno-ocra e si sfalda a strisce longitudinali lasciando intravedere un sottostante color bruno più intenso.

le foglie del Gelso da Carta
Le foglie sono caduche, semplici con lamina ovoidale, possono essere intere o lobate con 3-5 lobi (dimorfismo fogliare). L’apice è appuntito e il margine finemente seghettato. Sono picciolate, lunghe 8-12 cm, di color verde grigiastro, molto ruvide e tomentose, specie nella pagina inferiore. Sono brune in primavera.

i fiori del Gelso da Carta
I fiori sono riuniti in infiorescenze: i maschili in lunghi amenti cilindrici affusolati lunghi 6-8 cm, i femminili in piccoli capolini di 1-2 cm di diametro, tondeggianti posti lungo i rametti. L’albero ha strutture maschili e femminili separate in piante diverse. Fiorisce in aprile-maggio.

i frutti del Gelso da Carta
I frutti sono rappresentati da infruttescenze tondeggianti di color ocra-arancio di circa 2 cm.
Origine del nome
Nelle zone d’origine (Cina e Giappone) la corteccia della pianta è utilizzata per produrre la carta. In Italia, invece, la pianta, introdotta come surrogato del Gelso per la bachicoltura, è oggi infestante o utilizzata per alberature stradali.