Fagus sylvatica v. tricolor
È uno dei più importanti alberi forestali sulle Alpi, ma più ancora sugli Appennini, dove si spinge fino al limite della vegetazione arborea. Può essere usato a scopo ornamentale o anche per la formazione di fitte siepi: se potato rimane ricco di foglie. Raggiunge un’altezza di 20-30 metri.

La corteccia
La corteccia si presenta liscia e grigiastra, a volte con striature orizzontali più chiare dovute a licheni.
Le foglie sono caduche, di forma ovale con apice appuntito, margini ondulati e 6-7 paia di nervature parallele. La lamina, coriacea, è di color verde chiaro lucido nella pagina superiore (con striature rosse nella varietà tricolor). In autunno il colore inizialmente diventa giallo poi arancione e infine rosso-bruno. Le foglie si inseriscono in modo alterno sui rametti con un picciolo lungo qualche centimetro e arrivano ad una lunghezza di 5-8 cm.

I fiori
I fiori in primavera appaiono assieme alle foglie: quelli maschili sono costituiti da amenti ovoidali gialli posti su lunghi peduncoli, quelli femminili sono piccoli fiori verdastri raggruppati all’estremità dei nuovi getti.

I frutti
I frutti sono piccole noci dette faggiole racchiuse a 2-3 in una capsula spinosa, non pungente, a 4 valve che a fine estate si aprono lasciando cadere i semi.
CURIOSITÀ
I Veneziani già sapevano che il legno del Faggio è duro e compatto, ma anche duttile perché si può piegare facilmente a vapore e può essere tornito. Era quello che meglio si adattava alle mani dell’uomo e per questo ne ricavavano il legno per i remi delle loro navi.