Acer campestre
È un albero autoctono, a lento sviluppo, che in passato era usato come pianta da giardino perché se lo si lascia crescere senza potatura e se viene piantato isolato raggiunge altezze considerevoli, fino a 20-30 m. Sopporta bene la potatura e quindi è utilizzato anche per la formazione di siepi. Ha portamento arboreo ma anche arbustivo, ha una chioma tondeggiante od ovoidale, densa, di colore verde carico.

La corteccia dell’ acero campestre
La corteccia è grigia e marrone ed ha leggere fessure. Il tronco è eretto, a volte tortuoso, presto ramificato; le estremità dei rami tendono prima verso il basso poi verso l’alto. Il legno è utilizzato per il fondo, le fasce laterali e i manici dei violini.

Le foglie dll’ acero campestre
Le foglie, con lamina spessa, sono opposte e piccole, con 3 lobi principali profondi fino circa a metà lamina; hanno le estremità con un dente per lobo e 2
lobi basali più piccoli. In estate sono verde scuro sopra, lanuginose (pubescenti) sotto. In Autunno la foglia diventa giallo-ambra.

I fiori dell’ acero campestre
I fiori giallo-verdastro formano corimbi eretti; la fioritura è contemporanea alla comparsa delle foglie, in Aprile-Maggio.

I frutti dell’ acero campestre
I frutti sono disamare ossia due samare affiancate, prima rossastre poi giallo-brunastre con ali opposte, divergenti a 180° (cioè sono disposte in linea quasi retta). Le ali sono spesso sfumate di rosa.
LO SAPEVI CHE…?
Il grande liutaio Antonio Stradivari (1644 – 1737) fu il primo ad usare un ponte di acero per sostenere le corde dei suoi violini; la qualità dei suoi strumenti dipendeva però, oltre che dalla tecnica di stagionatura del legno anche della composizione della vernice.
ETIMOLOGIA
Opulus è il termine latino dal quale è derivato Oppio, nome con cui si indicava un tempo l’Acero campestre. Questo tipo di acero è detto campestre perché un tempo, nelle nostre campagne, era usato come tutore vivo della vite quando si delimitavano i campi con filari di vigneto.